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Malattia di Crohn

News dal congresso ECCO

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Si è appena concluso il 19th Congress of ECCO - European Crohn´s and Colitis Organisation in Stoccolma con una considerevole affluenza di clinici impegnati nella cura e nella ricerca delle IBD.

Argomento discusso in più relazioni è stato l’approccio nutrizionale al paziente adulto con malattia di Crohn.

Nella sessione del 24 Febbraio “Intervento nutrizionale nell’algoritmo di trattamento della IBD” si sono avvicendati sul palco alcuni relatori fra cui la Dott.ssa Emma Halmos, ricercatrice e dietista presso la Monash University a Melbourne.

Nella prima relazione la Dott.ssa Halmos ha posto l’attenzione sul rischio di complicanze nel paziente che verrà sottoposto a intervento chirurgico quando la perdita di peso è di almeno il 5%.

Paziente Chirurgico:

Le complicanze post-chirurgiche (infezioni della ferita, perdite anastomotiche, polmoniti e ascessi addominali) possono scendere fino al oltre il 54% se viene gestito in fase pre-chirurgica con supporti nutrizionali. Ha mostrato in particolare uno studio nel quale la miscela, contenente TGF beta 2, somministrata almeno 2 settimane come nutrizione enterale esclusiva (EEN) ha ridotto al 3% le complicanze. Alcuni pazienti candidati alla chirurgia sono usciti dallo studio dopo terapia nutrizionale perché non avevano più necessità di intervento.

News dal congresso ECCO

Paziente Adulti: diverse strategie terapeutiche nutrtion- based

1) Nel paziente pediatrico la EEN è sempre stata e ancora lo è la terapia di prima scelta per indurre la remissione mentre nel paziente adulto c’è più difficoltà di aderenza al trattamento. La nutrizione enterale parziale (PEN) è una strada alternativa per supportare la terapia con farmaci biologici e migliorare i tassi di remissione nel paziente adulto. Il paziente prosegue la sua terapia farmacologica e contemporaneamente utilizza un alimento a fini medici speciali con azione antinfiammatoria (es. contenente TGF beta2) per valorizzare e sostenere l’azione antifiammatoria.

2) Da alcuni anni invece è comparsa in letteratura la dieta CDED (prima in campo pediatrico e poi per l’adulto) con evidenze che portano a considerarla efficace quanto la EEN ma offrendo al paziente la possibilità di mangiare alimenti veri. La dieta CDED ha aperto la strada alla possibilità di avere una strategia terapeutica in più da sfruttare in paziente naive al trattamento con biologici ma anche non responders ai farmaci e di supporto alle terapie farmacologiche in corso. Visto il ruolo che la dieta ricopre nella gestione del paziente con IBD, verrà redatta una consensus on diet and Nutrition in IBD verso la fine di Giugno 2024.

il Dott. Tim Raine (Cambridge UK) e il Dott. Pär Myreli (Linköping, Svezia), hanno anticipato le novità che saranno inserite nelle linee guida ECCO 2024. A seguire le raccomandazioni in tema di Nutrizione clinica.

  • Grade Statement 14.1: L'EEN (Nutrizione Enterale Esclusiva) può essere utilizzato come terapia di induzione in pazienti con CD da lieve a moderata che sono motivati ad aderire alla terapia dietetica, hanno accesso al supporto dietetico e preferiscono evitare i corticosteroidi.
  • La nutrizione enterale esclusiva (EEN) può essere considerata nell’induzione e mantenimento della remissione, ma anche in gravidanza e nei pazienti over 65.

Per i pazienti che si sottoporranno all’intervento chirurgico, queste sono le raccomandazioni:

  • Oxford statement 4.7: Raccomandiamo la valutazione nutrizionale preoperatoria e l’identificazione del rischio nutrizionale da parte dei dietisti dedicati alla IBD per i pazienti con malattia di Crohn che necessitano di un intervento chirurgico.
  • Oxford statement 4.8: Quando fattibile, la nutrizione enterale deve essere la strategia di scelta per l'ottimizzazione preoperatoria nei pazienti con malattia di Crohn.

A conferma di quanto scritto sopra, il paziente chirurgico è candidabile all’uso della nutrizione enterale esclusiva per prepararlo all’intervento stesso.

Non resta che attendere la pubblicazione delle nuove linee guida ECCO 2024 e apprezzare l’immenso lavoro svolto da un folto gruppo di clinici e ricercatori su questa patologia così complessa.

Si è svolta durante il Congresso ECCO una sessione sponsorizzata da Nestlé Health Science sulla nutrizione clinica dal titolo: “Nutritional Therapy: what, why, and how?”.

Il Prof. Ethan Wine (Canada) ha fatto un racconto dettagliato di come la dieta abbia raccolto evidenze cliniche dalla EEN (nutrizione enterale esclusiva) fino ad arrivare alla dieta CDED ormai nota per aver sottoposto all’attenzione di tutti i cibi pro-infiammatori, da eliminare dalla dieta, a favore di quelli antifiammatori sia in campo pediatrico sia per l’adulto. Questo percorso ha portato le società scientifiche più accreditate a inserire nelle linee guida la dieta CDED come è accaduto per le linee guida ESPEN 2023.

Prof. Konstantinos Gerasimidis (UK) ha riportato l’attenzione della platea sul ruolo della nutrizione enterale esclusivo EEN e sulla nutrizione enterale parziale (PEN). Ha così sintetizzato i futuri utilizzi della nutrizione clinica:

  • PEN/ con o senza dieta CDED
  • EEN nella malattia complicata
  • PEN successiva a EEN per il mantenimento della remissione
  • EEN nella ottimizzazione nutrizionale del paziente prima dell’intervento chirurgico
  • Combinazione di farmaci biologici+ EEN/PEN

Sull’ultimo punto è presente una metanalisi in letteratura dove si evince l’azione della nutrizione enterale parziale come sostegno al mantenimento della terapia con inflixumab. E’ in corso, oggi, uno studio dove al posto dell’infliximab vi è l’adalimumab.

La dott.ssa Roten Sigall Roten Boneth che lavora come dietista (Israele) ha mostrato alcuni interessanti spunti e studi ancora in corso sulla versatilità della dieta CDED in altri schemi terapeutici. Un esempio è lo studio DIETOMICS-CD nel quale la dieta CDED è preceduta da 2 settimane di nutrizione enterale esclusiva con Modulen (24 settimane). I primi risultati sono interessanti così come le prime pubblicazioni sull’uso della dieta CDED nei pazienti non-responders ai farmaci biologici.

Il futuro per il paziente con malattia di Crohn è ancora tutto da scrivere e i clinici che si occupa di nutrizione clinica sapranno trovare la strada più efficace ottenere e mantenere la remissione con lo schema terapeutico più appropriato alle fasi di malattia.