Le prime diete utilizzate nella storia erano a base di cibi frullati ma, attualmente, il clinico dispone di un’ampia gamma di miscele. Tuttavia, si riparla ancora oggi di cibi frullati per migliorare l’intolleranza gastrointestinale e per gestire le richieste della famiglia del paziente.
La dieta a base di cibi frullati tuttavia presenta alcune problematiche:
- non è sterile;
- ha una viscosità troppo elevata per consentire il passaggio attraverso la stomia;
- è inadeguata dal punto di vista calorico e nutrizionale;
- richiede tempo per la preparazione;
- necessita di un monitoraggio molto serrato da parte del centro nutrizionale.
E allora quali possono essere le alternative?
A questa domanda ha risposto il Dott. Gerald J. Minor - Pediatra Gastroenterologo a Hepatology&Nutrition Kids Medical Services in Florida (USA).
La miscela commerciale a base di veri alimenti presenta alcuni vantaggi per il paziente e la sua famiglia:
- fornisce un documentato apporto calorico, proteico e un quantitativo adeguato di micronutrienti;
- migliora l’intolleranza gastrointestinale;
- è una miscela pronta all’uso.
Al tempo stesso anche per il clinico la miscela a base di alimenti veri risponde ad alcune necessità.

In particolar modo, i pazienti che ne possono beneficiare sono i bambini con neurodisabilità. In uno studio pubblicato dallo stesso Dott. Minor, 23 pazienti sono stati alimentati con miscela a base di Real Food, raggiungendo già al settimo giorno il target calorico e proteico e ottenendo un buon grado di tollerabilità.
Su quest’ultimo aspetto si è concentrata la relazione della Dott.ssa Martha van der Lide - dietista pediatrica a Herefordshire and Worcestshire Health&Care - NHS Trust (UK).
La specialista ha presentato i dati di uno studio che ha valutato alcuni parametri identificativi di intolleranza gastrointestinale quali: conati di vomito (retching), vomito, flatulenza, consistenza delle feci e costipazione.
In tutta l’analisi le 5 aree di miglioramento sono state significative, con riduzione del fenomeno di intolleranza dopo lo switch a una formula a base di alimenti veri. La Dott.ssa van der Lide ha inoltre evidenziato che queste formule sono una valida alternativa alla dieta frullata, perché rispondono alle richieste delle famiglie dei pazienti.
Ha concluso la sessione il Prof. Claudio Romano - Direttore dell’Unità di Gastroenterologia Pediatrica e Fibrosi Cistica dell’Università di Messina (Italia) -, con la presentazione di quattro casi clinici.
Nel 1° caso, il messaggio chiave è stato che la miscela a base di alimenti veri è meglio tollerata della dieta frullata. Nel 2° caso, ha mostrato come sia possibile l’utilizzo di queste formule anche nel paziente con intestino corto. Nel 3° caso, ha alimentato un bambino dopo fundoplicatio. Infine, nel 4° caso, grazie alla presenza di fibre da alimenti veri, la formula ha consentito la gestione della costipazione intrattabile.